venerdì 27 maggio 2011

giovedì 12 maggio 2011

Giocare in un luogo in divenire






Children’s Playground

ROMI KHOSLA DESIGN STUDIOS

Haryana, India


”[…]

Gli uomini di sapone

e le loro signore

sono sempre puliti

e mandano buon odore.

Sono bolle di sapone

le loro parole,

escono dalla bocca

e danzano al sole.

[…]

Nelle case, per le strade

dappertutto in ogni momento

milioni di bolle

Volano via con il vento.

Il vento le fa scoppiare

silenziosamente ..

e di tante belle parole

non rimane più niente.”

- Gianni Rodari

martedì 10 maggio 2011

spulciando qua e là...spunti per il progetto






immagini 1 e 2 _ Van Beuningenplein playground, Carve, Amsterdam

immagini 3, 4 e 5_ PS1 Pole Dance ,SO-IL,New York, USA





un buon progetto di scuola:
manodopera locale
materiali semplici e propri del luogo
colori vivi
spazi ampi accostati a spazi raccolti
luce

Giuditta

giovedì 5 maggio 2011

I tre microspazi







I tre microspazi su cui andremo a lavorare si trovano lungo via San Vito, e sono collegati dalla strada stessa.
Il primo microspazio è di fronte ad un Liceo Artistico, il secondo è un parcheggio e infine l'ultimo è un ritaglio di verde in una zona residenziale.
Cosa faremo??bella domanda...l'idea è creatività e arte di strada

mercoledì 4 maggio 2011

muri che osservano, volti che parlano....




..ecco cosa penso osservando le realizzazioni di Alexandre Farto.

Sono opere diverse dai soliti graffiti fatti sui muri delle nostre città, sono opere che fan parlare l'architettura, che fan permeare la materia di cui un edificio è fatto, e quindi fan trasparire la sua storia, la sua età, i suoi "acciacchi", i suoi cambiamenti, proprio come se fosse un essere vivente che nel tempo si trasforma per testimoniare la sua storia e quella delle persone che l'hanno vissuta.
L'artista mostra il vero volto degli edifici, delle strade e della città, che sono luoghi fatti dall'uomo per l'uomo, per essere vissuti.
E' proprio questo l'intento dell'artista che con le sue realizzazioni vuole testimoniare e ricordare il periodo post-fascismo in Portogallo, quando con la democrazia appena instaurata, i cittadini, liberi, iniziarono a utilizzare la strada e i muri che la percorrevano come principale luogo di espressione.

Per questo per realizzare i suoi lavori Farto spesso strappa i cartelloni pubblicitari, espressione non della collettività ma del marketing, e, scorticando l'intonaco, realizza, con materiali trovati in situ, martello, scalpello, acidi, esplosivo, vernici, candeggina, le sue opere, che rappresentano volti di gente comune, che cammina per le strade, la gente che da vita e rende viva la città.

Giuditta

domenica 1 maggio 2011



"E’ la loro natura di fiumi che li obbliga a quel girovagare continuo, e perfino esatto, tanto che tutti, dico tutti, alla fine, navigano per una strada tre volte più lunga del necessario, anzi, per essere esatti, tre volte virgola quattordici; […] il che, ho pensato, è una gran figata, perché, ho pensato, c’è una regola per loro vuoi che non ci sia per noi, voglio dire, il meno che ti puoi aspettare è che anche per noi sia più o meno lo stesso e che tutto questo sbandare da una parte all’altra, come se fossimo matti, o peggio smarriti, in realtà è il nostro modo di andare diritti, modo scientificamente esatto, e per così dire già preordinato, benché indubbiamente simile a una sequenza disordinata di errori, o ripensamenti, ma solo in apparenza perché in realtà è semplicemente il nostro modo si andare dove dobbiamo andare, il modo che è specificatamente nostro, la nostra natura, per così dire"

City - Alessandro Baricco

Camilla